“Il sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare 16-17 novembre 2013
Regia di Antonio Silvia
con Bob Marchese, Fiorenza Brogi, Mattia Mariani, Silvia Nati e la compagnia del Teatro Savio.
Il potere ottuso del Duca di Atene, con le sue leggi ferree, e quello, altrettanto assurdo, del Re degli Elfi con i suoi capricci, fanno da sfondo all’amore giovanile e vivace di due coppie di innamorati; amore contrastato proprio da quel potere che regola il mondo in cui vivono. Speculare alle loro vicende, c’è quella dei “rozzi meccanici”, un gruppo di semplici artigiani che allestiscono una buffa commedia in onore delle nozze del duca. Tre mondi che si incontrano, quello della reggia dove il potere di Teseo si impone sulla volontà di Ippolita e sulle speranze degli innamorati, quello del bosco dove la follia di Oberon determina gli accadimenti di quella fantastica notte di mezza estate, e, infine, il mondo degli artigiani, il mondo reale dove si fatica per guadagnarsi la pagnotta, che vive all’ombra del quel potere e di quella follia. L’intuizione dell’autore e la rielaborazione scenica porteranno i tre mondi ad incrociarsi, ciascuno con il suo linguaggio specifico; il mondo del potere con un linguaggio duro e diretto che si scontra con quello lirico degli innamorati, il mondo degli elfi e delle fate che alterna al verso sciolto, ballate e filastrocche, e il mondo reale degli artigiani con la sua sconnessa prosa che fa la parodia al verso aulico.
“L’ospite inatteso”, incontro spettacolo, a cura di Bob Marchese. 30 nov.-1 dic. 2013
con Bob Marchese, Mattia Mariani, Silvia Nati e Antonio Silvia
Dall’elaborazione scenica di Bob Marchese, nasce una interessante, quanto divertente, conversazione sul tema fede e ateismo, che genera nel pubblico una profonda riflessione sul significato di questi due termini. Il rapporto tra scienza e fede appassiona da sempre il dibattito culturale planetario e l’incontro tra un uomo di fede e un uomo di scienza, tra due personaggi così lontani nelle proprie convinzioni, ma bisognosi entrambi di dialogo, non può che creare un vero momento di teatro.
“L’uomo dal fiore in bocca” di L. Pirandello, 8-9 febbraio 2014
Il valore della vita, il desiderio di coglierne l’essenza anche in gesti semplici, nelle abitudini quotidiane, nel senso delle azioni degli altri viste ed analizzate con l’occhio desideroso di chi si accorge troppo tardi dell’importanza dell’essere.
Un uomo, dall’identità sconosciuta e irrilevante, scopre inaspettatamente d’esser vittima di un epitelioma, un male che lo condanna a morte. Descrive il suo male con dovizia di particolari; descrive l’atteggiamento delle cose, anche della seggiola su cui era seduto prima di conoscere la tragedia: tutto assume un significato diverso, nuovo, e questo fiore piantato in bocca all’improvviso lo aiuta a scoprire ed anche a scoprirsi …. Non sembra aver paura della morte, ha solo voglia di apparire voglioso di essenza nella certa consapevolezza dell’assenza del domani. Insieme a:
“Il Ciravolo” di F. La Porta, poeticoracconto, drammatico e ironico, di questo autore siciliano contemporaneo. Uno spaccato di una Sicilia arcaica di soli cinquant’anni fa, dove un mago, indovino, millantatore, cialtrone, falso e bugiardo si ritrova sbalordito di fronte agli accadimenti della vita.
Due atti unici per la regia di G. Sposito, con Antonio Silvia e Antonio Sposito
“L’ombra di Antigone” 15-16 marzo 2014
liberamente tratto da Sofocle e da Maria Zambrano,
drammaturgia e regia di Roberto Guicciardini,
con Alice Spisa, Leda Negroni, Lombardo Fornara, Bob Marchese, Fiorenza Brogi.
La figura di Antigone emerge dall’ ombra e rivela la profondità e l’atemporalità della propria vicenda. Lo spettacolo ne segue le tracce. Ne decifra il mito, indica la durata e la reiterazione del suo esempio, le propaggini e gli ascendenti anche sul nostro presente, in un flusso narrativo nitido ma anche emozionale. Il prologo imperniato sulla versione brechtiana, esemplare e rigorosa, del capolavoro sofocleo sfocia senza soluzione di continuità nella invenzione appassionata e sorprendente del testo di Maria Zambrano, “la tomba di Antigone”, che prolunga la storia immaginando una prosecuzione del suo destino. Antigone continuerà a parlare senza sosta, alla ricerca delle zone di luce, come “chiari del bosco”, dove si annida la speranza di una rinascita dall’orrore. Antigone è una figura profetica, “figura dell’’aurora della coscienza”, un personaggio liminale, cioè posto al confine, al trapasso da un’epoca all’’altra, da una visione arcaica dell’’uomo a una nuova definizione dell’ esistenza.
Lo spettacolo è andato in prima nazionale assoluta al Festival del Dramma Popolare di San Miniato nel luglio 2013.
“Donne”, liberamente tratto da A. Wesker 1 – 2 marzo 2014
Con Fiorenza Brogi e Silvia Nati
Regia di Antonio Silvia
Personaggi femminili si alternano sulla scena, si incontrano, forse, raccontando le loro storie, le loro vite, i loro amori, tutto ciò che le circonda. Passano e si commentano addosso, si sdoppiano, si amano poco e si denunciano molto, con una solitudine che inquieta. Fisionomie di donne che danno libero sfogo alle loro contraddittorie voci interiori, in bilico tra desolazione esistenziale e quotidianità. Personaggi complessi, disegnati a tutto tondo, in continuo rapporto dialettico con se stessi e con gli altri. Lottano contro l’incomunicabilità del nostro tempo, con un linguaggio divertente e divertito, che passa dalla forma poetica e raffinata a quella colloquiale e quotidiana.
BAUDO… che spettacolo! 5 – 6 aprile 2014
Il direttore artistico onorario del Teatro Savio di Palermo, che inaugurò dieci anni fa, torna su questo palcoscenico con la sua carica istrionica e con il suo bagaglio di esperienza. In un poliedrico contenitore di “varietà”, il grande mattatore, il Baudo nazionale, ci aiuterà a commentare la storia dello spettacolo e della televisione degli ultimi cinquant’anni.
OSPITALITA’ Stagione 2013/2014
“BUONA DOMENICA” di Dany Laurent 25-26 gennaio 2014
con Edoardo Siravo e Emanuela Aureli
Regia di Roberto Ciufoli
Divertentissima e moderna commedia brillante francese, interpretata da Edoardo Siravo e Emanuela Aureli, splendidamente calati nei rispettivi ruoli, dove si ironizza sui rapporti che nascono nel mondo dello spettacolo e sul comportamento degli attori, spesso, “narcisi” e desiderosi di essere protagonisti anche nella vita. Lui, un famoso attore, ad un’ora dall’inizio dello spettacolo, si prepara ad andare in scena, assistito da Lei, la sua fedele sarta di compagnia, che deve ricoprire i ruoli più disparati per sostenerlo psicologicamente e praticamente.
Amedeo Minghi in “di canzone in canzone” 21-22 dicembre 2013
Amedeo Minghi, uno dei più raffinati cantautori italiani, il suo pianoforte, il suo repertorio, una scenografia essenziale, splendide immagini video, accompagnano lo spettatore in un intenso viaggio intorno alle ragioni del cuore.
PREZZI
Abbonamento
Intero € 160 – Ridotto € 120 – Studenti € 100
Biglietti
Intero € 24 Ridotto € 18
Minghi e Baudo
Platea € 30 – Galleria € 24